mercoledì 28 marzo 2007

Lacedemone!!

Sparta... ogni volta che ci penso un brivido mi scorre lungo la schiena. Echi dell'anima, penso. Sono sempre più convinto che qualcosa d'inimmaginabile mi leghi a questo antico nome, a quella terra. Qualcosa d'insondabile, nascosto nei recessi della mia storia. Non so ancora se crederci o no, ma pare che noi tutti, in fondo, abbiamo una storia. Fatta di vita; fatta di nascite e di morti. Certe cose ci lasciano un riverbero, nella mente, quando entriamo in contatto con esse. Altre cose, ancor più stranamente, non ci sfiorano neppure. Ho notato spesso questo fenomeno. Suggestione? Bah... non saprei. Possibile. Specie se uno di fantasia ci vive. Io però non ho ancora messo alla prova la mia suggestione. Saprò la verita, ma solo quando andrò là, dove sono morto, certamente combattendo, fianco a fianco, scudo su scudo, con i miei fratelli: gli uguali di Sparta. Quando cento nazioni ci calarono addosso e noi ridemmo della loro codardia. Quando mostrammo loro come un pugno di uomini determinati e addestrati contennero l'urto dell'onda persiana. Non perché desiderassimo difendere la libertà dalla tirannia, ma perché desiderammo quella prova: la battaglia delle battaglie. Provammo all'Ellade quale fosse il valore di Sparta, la forza degli ideali spartani. Mostrammo loro cosa andava fatto, senza alcuna paura. Noi che mai usammo mura dietro le quali nasconderci, se non fatte di legno, sudore, e sangue. La nostra città non avrebbe mai potuto rappresentare i nostri ideali, il nostro coraggio, la nostra fedeltà alla legge. A differenza d'altri, a noi non interessarono mai grandi templi, né monumenti memorabili. Così, lasciammo questo alla storia: un monumento al valore. Qualcosa per cui, ancora oggi, si parla di noi. Addio Leonida, addio Dienece, io vi saluto fratelli.
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23 commenti:

Anonimo ha detto...

C' è silenzio ora, le belve sono arrivate nella notte...

Anonimo ha detto...

Ciao, ho appena scoperto il tuo blog, e mi piace molto quello che hai scritto. Trovo che sia terribilmente intenso... è di una verità e di una sensibilità agghiacciante.
by L5.

Desirion ha detto...

Agghiaccia spesso anche me. Apprezzo molto la tua sensibilità e la tua sincerità. Non è da tutti percepire certe verità. Chissà... sei certo di non aver mai portato la "lambda" in battaglia anche tu?

un abbraccio fraterno
davide

Anonimo ha detto...

ciao davide, alle volte ho pensato anche io quello che pensi tu.. cioè che abbiamo già vissuto una volta o più, e anche nella vita che stiamo vivendo qualcosa della passata ci rimane.. e coincidenza, credo che qualcosa leghi anche me alla gracia degli eroi invincibili. Io credo cheun tempo lo eravamo.

Anonimo ha detto...

certi ideali,certi valori,certe virtù sono proprie dell'uomo;il mondo in cui viviamo ci soffoca ma é naturale, meraviglioso, pieno di speranza, che ci siano uomini oggi che vivono attratti da antiche "leggi" ormai quasi del tutto dimenticate....coloro che le hanno servite in passato rivivono oggi in questi echi del passato.
credo sia giusto e indispensabile riconoscerli per conoscerci meglio! un abbraccio a tutti i fratelli!

Anonimo ha detto...

Ti dirò... mi sento molto più legata all'Irlanda antica, ma comunque capisco quello che vuoi dire, è una sensazione che conosco molto bene.
by L5

Anonimo ha detto...

mi piace molto il tuo blog, ultimamente sono sempre più attratto da ciò che riguarda sparta e la loro storia. lascio un commento perchè possa contribuire al fatto che ci sono, sono come te, penso come te e non sei solo, vorrei poter vivere come quei 300 spartani le emozioni che hanno lasciato una cicatrice delle loro gesta nel tempo che non riesce a curare.

Anonimo ha detto...

"...ricorda chi eravamo. Non desiderava Templi o statue in sua memoria, solo questo...ricorda chi eravamo..."


La fratellanza? il valore? l'onore?

Questi ideali furono gli stessi che portarono i Romani a coniare la frase "Legio Patria Nostra" poiché quando sei lontano da casa, in lande impervie e circondato da nemici era la Legione e i suoi membri a divenire la tua famiglia, non più quella biologica che ti attendeva a casa.

Legio Patria Nostra!


E provate ora a rispondere a questa domanda: dopo aver vissuto per anni spalla a spalla con altri soldati divenuti nel frattempo fratelli, condividendo stenti e perdite, dimenticando casa nelle sofferenze e stringendo patti d'amicizia indissolubili...dopo tutto questo...vi costerebbe più perdere la vita morendo in battaglia e chiudendo così la vostra esistenza o perdere quei fratelli sapendo di non rivederli mai più?


Nel film 300 la sensazione è ben descritta quendo il capitano degli Spartani riceve l'ordine di tornare a Sparta per chiedere al consiglio di inviare l'esercito. Lui si volta...e li guarda lungamente. Loro sono lassù schierati, magnifici, che lo osservano. Loro resteranno, loro moriranno. Lui ricambia lo sguardo me si sente forte la sensazione che non li voglia lasciare. La morte? che venga pure...cosa sarà mai di me senza più voi fratelli miei? con chi vivrò? conoscerò andandomene e sopravvivendo altre migliaia di persone ma non sarete voi...mai più la stessa cosa. Il capitano si volta e si incammina...salvo si...ma con la morte nel cuore e quella nessuno può cancellarla mai. Come la memoria dei valorosi.

Ricorda chi eravamo!

Anonimo ha detto...

Noi siamo le esistenze che abbiamo vissuto ... sovente gli attimi appartenuti a questi vissuti fanno la loro comparsa, ci chiamano per rammentarci ciò che siamo. Lo spirito rivive ciò che ha conosciuto, il sole rabbioso sul viso, il sudore sotto il pesante elmo, la brezza che porta con sè il profumo dei campi e del mare ... avanti a me una spianata che osservo nella tensione attraverso le fessure, sento il pesante scudo, la lancia è il mio braccio, al mio fianco e dietro di me altri olpiti, davanti il nemico ... ora il destino sta per compiersi e alla solennità di quell'evento si inchina la natura che omaggia il guerriero di un solenne e devoto silenzio ... un segnale spalanca le porte dell'ade e quel silenzio diviene fragore di tempesta ... corro verso il mio destino insieme ai miei fratelli, vola il mio spirito verso la libertà ...
desidero ringraziarti per aver condiviso i tuoi sentimenti, i tuoi vissuti, le tue emozioni; è liberatorio condividere ciò che si è con chi è fatto delle tue stesse emozioni. leggendo le tue parole e quelle degli altri, vivo ancora una volta ciò che non posso definire un sogno, ma una parte di me, del mio essere più intimo, dei miei pensieri, delle mie convinzioni, delle miei emozioni più forti e vere ... le sento mie, comuni radici attraverso le quali i nostri ideali si nutrono e la nostra vita si ispira ... forse eravamo spalla a spalla nella stessa falange oplitica, forse abbiamo combattuto guerre nelle quali uno guidava l'altro o dove ci si copriva con fraterno rispetto ed affetto, forse abbiamo vissuto lo stesso addestramento, ci siamo sentiti fratelli ed abbiamo condiviso lo stesso destino ... mi piace pensare che sia così, sentire il sole e la brezza carica di profumi, mi piace pensare di aver ritrovato una parte del mio vissuto, una parte di me, in un'era dove ogni cosa sembra perdere valore e significato ... fratellanza, amicizia, sacrificio, rispetto. noi siamo la nostra storia, affermava non senza ragione un illuminato ... so con certezza che senza il ricordo di essa non siamo che vuoti e fragili involucri.
vi sono episodi come quello carico di gloria ed eroismo delle termopili che più di altri innescano in me una vibrazione ... luoghi che sento miei più di quelli dove sono nato. Non sono mai stato suggestionabile e amo vivere le emozioni che destano in me i simboli del passato ... in questo caso la lambda, la laconia, i dori, il rosso di sparta ... sento che mi appartengono come il mio nome, le mie emozioni, i miei pensieri.
mi auguro di poter ancora condividere ciò con te e con altri spiriti che probabilmente hanno condiviso il loro destino con me in un vissuto; desidero ancora ringraziarti per avermi permesso ancora una volta di correre in quella piana fianco a fianco con i miei cari fratelli e probabilmente di averne ritrovato qualcuno.
con riconoscenza
Alessandro 70

Desirion ha detto...

Vi abbraccio tutti fratelli, la nostra voce riecheggia e non sarà mai dimenticata.

Anonimo ha detto...

gran bel post.
e gran bel libro Le porte di fuoco.
capisco cosa provi,forse abbiamo combattuto fianco a fianco,in quella vita passata.
sensazioni troppo forti,che cercando di tornare alla memoria ma ci riescono solo attraverso vaghe sensazioni.
un giorno sapremo.

Davide ha detto...

Ti invito a leggere il mio articolo, molto simile al tuo su sparta.
Sono contento di vedere che il mito non è morto.
Davide.

Anonimo ha detto...

ciao
sto leggendo il tuo blog, molto motivante, tuttavia mi permetto di chiederti se ti sei informato su tutto quello che la città del peloponneso di nome "SPARSA" (cosi' si chiamava) e il popolo hanno fatto nel corso dei 4-5 secoli di esistenza, a prescindere dall'episodio delle "porte calde"
dove solo nel terzo giorno combattereno da soli mentre i primi 2 giorni Erodoto stima in 20.000 glielleni a difendere il passo. quello che ti scrivo e' per darti il via (se non l'hai fatto) alla ricerca di info sugli spartiati che per me e' stata e lo e' una ragione di vita.
duccio
(DOXIOXOS)

Desirion ha detto...

Grazie per la precisazione. Sì mi sono dato molto da fare per cercare notizie; perché voglio ancora adesso capire se ho sognato, se ho visto, o se sto immaginando ciò che è stato.

Sappi che questo blog è nato a causa di una necessità d'esternare il mio disagio... proprio in concomitanza con l'uscita dell'inverosimile "300" ispirato al fumetto di Frank Miller.

Bel film sotto molti aspetti, ma agli antipodi di ciò che sia potuto accadere.

In questo genere di cose è tipico l'atteggiamento che sento di percepire in te, da ciò che hai scritto qui. Tuttavia potrebbe trattarsi dello stupore che provi al solo pensare di aver ritrovato un fratello perduto nel tempo. Com'è infatti per me. Stammi vicino dunque, fratello mio.

La nostra vecchia realtà non era affatto perfetta. Anzi, si basava su principi del tutto esecrabili (a occhi moderni) come la schiavitù necessaria di un intero popolo (quello messeno) al fine di produrre una perfetta armonia nell'arte della guerra (zero lavoro = più tempo per l'addestramento).

Il mio pensiero spesso è andato ai coraggiosi alleati di quei giorni alle porte. Sparta non cedeva mai facilmente la leadership nelle questioni d'importanza "ellenica". Nonostante gli alleati non fossero che semplici cittadini armati fino ai denti, hanno dimostrato di credere nei saldi principi della libertà e della democrazia, un moto popolare, poiché ben pochi politici dell'epoca presero le armi contro l'amico serse.

Tutti loro hanno dimostrato grande coraggio e spirito di sacrificio.

Comunque sia; molte delle storie che gli scrittori del passato ci hanno raccontato sono false. Come quelle, anche questa pare lo sia. Dopo tutto, non sembra plausibile il calcolo che fece Erodoto sulla moltitudine dei nemici, né tanto meno l'ubicazione dello scontro di terra. Chi è stato nel luogo citato nella storia di Erodoto non riconosce alcun riferimento geografico, né appigli storiografici che possano confermarne la veridicità. Quel luogo forse si trova a una certa distanza da dove indicato, posizionato in maniera differente rispetto ai punti cardinali e addirittura nominato in modo totalmente differente...

Le storie a mio avviso hanno lo scopo di risvegliare la natura sopita nell'uomo, poiché da lungo tempo egli ha perso le proprie radici. Dunque a mio parere non è tanto importante constatare la realtà dei fatti (pur non negandone l'importanza) ma l'effetto che certe emozioni sanno suscitare nell'animo.

Questo è il mio scopo. Vero o no, sento quell'emozione ancora vibrante... e ogni richiamo (letture, film, racconti) non fanno che amplificarlo ancora e ancora e ancora... in eterno.

Quello sprezzo del pericolo, quel coraggio quieto e consapevole, la padronanza in quella situazione ... sono emozioni che sento appartenermi, e mi spingono avanti.

D.

Anonimo ha detto...

Quando cento nazioni ci calarono addosso e noi ridemmo della loro codardia.

Sono contrario a quello che hai scritto qui sopra, leggendo il libro storico "LE PORTE DI FUOCO" scoprirai che i persiani, in particolare i Medi della prima ondata avevano un coraggio pari a quello spartano e a quello degli alleati. La storia ci insegna però che la disciplina e la tecnica di combattimento Greca era di gran lunga superiore a quella della fanteria persiana.

Per quanto riguarda il film 300 non so che dire. Il regista avrà sicuramente fumato l'impossibile per fare un film del genere. E' quasi tutto sbagliato sul conto degli spartani ma d'altronde non mi aspettavo un film-documentario dato che la trama di 300 è stata tratta da un fumetto.

Desirion ha detto...

Ahimé, mi riferivo a ben altro. Non importa, vorrà dire che ci inchineremo al grande valore di un popolo schiavo, costretto con la frusta a marciare e a combattere; oppure preferisci che mi inginocchi davanti al senso pratico di Serse? Oscurare il sole con le frecce è certamente suggestivo, mi viene quasi da riderne...

Ho letto più volte il libro di Pressfield, tuttavia questo non cambia la mia opinione. Il coraggio, alimentato dalla preparazione o dalla frusta, non mancava di certo in nessuno dei due schieramenti. Ti esorto a concedere un po' più di profondità al mio pensiero, un po' più di lungimiranza, invece, al tuo commento. A presto.

colets ha detto...

Desirion,sei il fratello che ho sempre cercato... posso ancora parlare con te?

Desirion ha detto...

Quando vuoi, io ti risponderò. Scrivimi al mio indirizzo di posta.

Davide

Anonimo ha detto...

"gli spartani non chiedono quanti sono i nemici..ma dove si trovano!"

Anonimo ha detto...

lakedeimon

enrico ha detto...

ciao davide,
spesso ripenso a ciò che siamo stati e mi chiedo se ne sarei oggi capace........
bello sapere di non essere solo, che anche altri fratelli di lancia ricordino chi eravamo...
anch'io penso di essere stato davvero un eguale a sparta e di aver servito Leonida in guerra...ne sono cosi convinto da esseremi tatuato la lambda sul petto,vicino al cuore,cosi da non dimenticarmi chi ero....
ciao a tutti fratelli miei,ciao davide,non ti conosco ma ti sento molto vicino, forse perchè abiamo condiviso la stessa falange, mangiato la stessa polvere e siamo morti nello stesso lembo di terra.....

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie